MIMMO PALADINO
Nel 1980, Paladino è fondatore con altri artisti del movimento della Trans-avanguardia italiana (Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Nicola de Maria). Nello stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia con il medesimo gruppo. Durante gli anni ’80, Mimmo Paladino realizza delle tele molto colorate in cui ritroviamo “l’iconografia della nostra cultura” ; l’artista dipinge strani animali, dei personaggi ibridi e distorti. Paladino trasfigura e s’inspira all’arte etrusca o alle arti primitive. Realizza delle allegorie enigmatiche basandosi su delle tecniche tradizionali : mosaico, forme tonde, trittico, sculture in legno dipinto. Ama deridere la morte ed impiega, in maniera ricorrente, teschi, croci, ossa, scheletri. Paladino colloca la sua arte in tutto ciò che è mistero, oblio o segreto. Si ritrova una sorta di rituale di una certa irrealtà. Paladino privilegia la gestualità a scapito del ritratto : nella sua pittura non si vede mai l’espressione di un viso.
Dal 1982, la sua notorietà arriva fino agli Stati Uniti, all’ America del Sud, espone in tutto il mondo. Negli anni ’90, l’artista rappresenta dei personaggi ieratici, delle teste arcaiche, realizza un insieme di quadri ovali nei quali vi include dei legni incisi, dei pittogrammi e delle cifre. Concepisce ugualmente delle sculture in ceramica dipinta e acciaio.
Attualmente vive e lavora a Benevento e a Milano.