GIUSEPPE CACCAVALE

La sua ricerca artistica si fonda sul rapporto tra parola, immagine e spazio. Caccavale utilizza tecniche antiche – come il disegno a spolvero, l’affresco, l’incisione su vetro e la miniatura – per dare forma visiva alla poesia, in particolare a testi di autori come Ossip Mandel’stam, Peter Handke e Andrea Zanzotto. Il “segno” diventa così il filo conduttore del suo lavoro, capace di tradurre il linguaggio poetico in gesto, materia e superficie.
Ha esposto in istituzioni italiane e internazionali come il MAXXI di Roma, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, il Musée Grobet-Labadié e il CIRVA di Marsiglia, partecipando nel 2015 al Padiglione Italia della 56ª Biennale di Venezia. Tra i suoi progetti più significativi si ricordano Viale dei Canti (Istituto Italiano di Cultura di Parigi, 2016), Carmi Figurati (Bari, 2019) e la mostra Il Riposo (Pinacoteca Metropolitana di Bari, 2023), in dialogo con l’opera dello scultore verista Raffaele Belliazzi.
Artista colto e rigoroso, Caccavale esplora la dimensione spirituale e civile dell’arte, riportando l’antica pratica del “fare a mano” al centro del dibattito contemporaneo.