MILTOS MANETAS “MILANO”

02/04/2020

Torre Rasini, Milano

21 marzo 2019

Questa mostra si chiama Milano perché ho cominciato a dipingere cavi a New York. Era il 1998. Lo spirito di queste pitture si è dilatato nel tempo, per arrivare qui. Poi è arrivato anche il wireless, ma i cavi sono rimasti…

Con queste parole Miltos Manetas (Atene 1964) ci porta nella sua rete. Tra le sue linee intricate, sinuose e sconnesse. Ci troviamo così nel cuore di Milano, al quarto piano di Torre Rasini, storico edificio progettato negli anni trenta da Emilio Lancia e Gio Ponti, che svetta discreto trai bastioni di Porta Venezia. Ci affacciamo sul Planetario Hoepli e sugli alberi del Giardino Montanelli, mentre attorno veniamo progressivamente sovrastati dai paesaggi di cavi dipinti a olio in grande formato: paesaggi che Manetas è stato capace di scorgere e ritrarre prima e meglio di chiunque altro.
Paesaggi certamente cittadini (Milano, New York, Los Angeles, Parigi, Atene, Roma, Bogotà) e certamente domestici. Nessun sapore della città. Nessun senso di casa. Questa è la versione Manetas di “Gruppo di Famiglia in un Interno” nel mondo in cui la tecnologia è diventata famiglia.
Per la prima volta la famiglia di cavi si riunisce e convive sotto un unico tetto. Ed è proprio nella banalità di una mostra di pittura in casa che i cavi sconnessi di Manetas tornano a creare collegamenti. Collegamenti con la contemporaneità e con la storia: prima, quella personale dell’artista, che a Milano ha vissuto importanti anni di formazione. E poi quella di artisti, curatori, collezionisti, pensatori, attivisti e altre persone vulnerabili che abitano questa rete.
Milano certamente non è una città ma una condizione.

La mostra è a cura di Francesco Maria Gloria Urbano Ragazzi Antonelli Cappelletti, con la collaborazione di Galleria Valentina Bonomo, Roma.